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ANNATA 2023: BUONA QUALITA’ CON UN PICCOLO CALO DI PRODUZIONE

Secondo le stime del presidente del Consorzio della Valpolicella, Christian Marchesini, il 2023 “si prospetta un’annata all’insegna della freschezza con una gradazione alcolica più bassa rispetto a quelle precedenti”. Fattore che siamo sicuri sarà ben recepita dai consumatori finali che sembrano essere sempre più orientati a vini rossi freschi, fruttati e alcoolicamente più leggeri.

Dal punto di vista climatico, si può dire che sia stata un’annata particolarmente sfidante per i produttori, in quanto caratterizzata da un clima altalenante e con notevoli variazioni termiche. Sembra infatti essere previsto un calo della raccolta pari al 5% in meno rispetto allo scorso anno.

CAMBIAMENTI CLIMATICI ED EVENTI ATMOSFERICI

Dopo un maggio con temperature inferiori alla media e precipitazioni abbondanti, i mesi di giugno e luglio sono stati sicuramente più caldi. In particolare, luglio ha registrato un’eccezionale quantità di piogge, mantenendo però temperature sempre elevate per la stagione estiva. Nonostante la fenologia delle viti abbia sorpreso con un germogliamento leggermente anticipato nella prima settimana di aprile, la fioritura è stata in linea con la norma e ha mostrato una promettente dotazione produttiva, confermata all’invaiatura.

Anche sul fronte fitosanitario, i produttori della Valpolicella hanno dovuto darsi da fare, le emergenze fitopatologiche sono state infatti prontamente gestite col fine di preservare la qualità delle uve e la salute del vigneto. I maggiori problemi sono stati riscontrati a causa della peronospora, la quale ha fatto la sua comparsa fin dalle prime settimane di maggio, e dall’oidio che si è manifestato in modo diffuso, rappresentando una sfida di gestione aggiuntive soprattutto per i viticoltori biologici. È stata, infine, osservata una crescente manifestazione del complesso del mal dell’esca, in gran parte attribuibile a fattori climatici, come l’elevata piovosità estiva, seguita da periodi di siccità e danni causati da eventi atmosferici come la grandine.

L’IMPORTANZA DELLE STRATEGIE DIFENSIVE NEL VIGNETO

Le incognite climatiche e i problemi fitosanitari degli ultimi anni sembrano essere la maggiore preoccupazione per i produttori del veronese al giorno d’oggi. I pericoli possono essere gestiti in diversi modi, ma il segreto sembra essere la giusta e corretta attenzione alla progettazione e alla gestione del vigneto. Alcune scelte fondamentali possono aiutare ad evitare i danni maggiori, le principali sono: la combinazione di vitigno, la forma di allevamento, e l’orientamento dei filari.

Esistono inoltre tecniche che possono essere apportate al vigneto per rallentare l’accumulo di zuccheri, come la defogliazione alta della chioma, o una potatura invernale particolarmente tardiva facendola inoltre ricadere in un periodo più fresco senza, al tempo stesso, penalizzare la maturazione fenolica ed aromatica.

Campagna finanziata ai sensi del Reg. UE n. 1308/2013

Campaign financed according to EU Reg. n. 1308/2013

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