La vite è una coltivazione molto delicata e per questo esposta a molteplici rischi causati da fitoplasmi, insetti e patologie fungine. Ogni anno i viticoltori ed i tecnici agrari devono essere in grado di gestire i vari rischi causati dalla comparsa di infezioni e malattie sulla vite per non mettere a repentaglio la produttività e la qualità delle uve in vendemmia. Tra le più comuni malattie che possono presentarsi in vigneto ci sono:
- Peronospora (Plasmopora viticola)
- Oidio (Erysiphe necator e Oidium tuckeri)
Vediamole insieme per capirne le caratteristiche ed i metodi per contrastarle…
Peronospora
La Peronospora è una malattia fungina specifica della vite in grado di colpire tutti gli organi della pianta tra cui i grappoli. Danneggiandoli, può portare ad un’importante perdita di produzione.
I sintomi che evidenziano la presenza di peronospora della vite sono facilmente riconoscibili:
- Una sospetta macchia gialla sulle foglie della pianta, con conseguente caduta di quelle maggiormente colpite
- la presenza di muffa bianca sul fondo delle foglie
- il disseccamento degli acini colpiti
La peronospora è inoltre la patologia che per diffusione e intensità preoccupa maggiormente i viticoltori. Questo è quanto dicono oggi tecnici e gli studi sulla vite che dimostrano quanto questa infezione sia presente in ogni parte d’Italia, incluse le regioni centro meridionali, storicamente meno soggette a grazie all’evoluzione dell’andamento climatico degli ultimi anni.
Per tutelare la sanità dei vigneti e nel contempo agire in modo sostenibile, la difesa deve essere preventiva. Anche perché la peronospora è una malattia in grado di restare presente nel terreno sotto forma di spore ed il suo sviluppo può essere collegato alle condizioni metereologiche.
Per questo motivo è sicuramente più comune nelle zone vitivinicole che presentano climi umidi con grandi quantità di precipitazioni durante la stagione di crescita.
La peronospora, inoltre, se non adeguatamente curata può portare ad ingenti perdite di produzione. Ad oggi i rimedi maggiormente utilizzati riguardano l’utilizzo di prodotti fitosanitari mediante trattamenti mirati.
Oidio
Anche l’odio è una malattia causata da un agente patogeno fungino che può colpire sia le piante che gli animali. Sulla vite, agisce sulle foglie e sugli acini, ma può interessare anche altri tipi di frutta e verdura. Si riscontra principalmente in Europa e Nord America.
La malattia si diffonde quando le spore si depositano su piante sane e iniziano a crescere e diradarsi. Possono diffondersi non solo tramite contatto, ma anche attraverso il vento, l’acqua o gli insetti. Le spore si instaurano inoltre nel terreno fino a dieci anni, è quindi fondamentale non piantare nuove viti vicino a zone nelle quali ci sono state o ci sono viti infette.
Questa infezione si diffonde prevalentemente in estate e si differenzia dalla peronospora sopra citata grazie al fatto che in questo caso le precipitazioni inibiscono lo sviluppo della malattia invece di favorirlo come nel caso della peronospora.
Per quanto riguarda i sintomi, i più riconoscibili sono i seguenti:
- si presenta come una sostanza bianca simile a una polvere sulla superficie delle foglie e ne causa l’arricciamento e la distorsione nelle sue fasi avanzate
- ingiallimento delle foglie prima che esse muoiono completamente
Ad oggi i trattamenti fitosanitari per combattere l’oidio sono diversi a seconda della gravità. Quelli più comuni sono il solfato di rame (efficace solo nei casi più lievi) e i composti a base di zolfo.
Avendo il meteo un ruolo fondamentale per la prevenzione della malattia, grazie ad alcuni modelli previsionali e attraverso il monitoraggio costante delle condizioni microclimatiche dei vigneti, oggi è possibile prevedere l’avvento dell’infezione da oidio e capire quando è il momento migliore di intervenire con i trattamenti.
Campagna finanziata ai sensi del Reg. UE n. 1308/2013
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